PROGETTO DIMORE E BORGHI

L’incremento delle presenze, temporanee lungo il corso dell’anno, o permanenti per veri e propri cambi di vita, è la vera risorsa verso cui i territori rurali devono tendere: solo una nuova crescita insediativa, infatti, potrà riempire gli spazi che l’abbandono dei nostri borghi ha lasciato deserti, rigenerando in tal modo una domanda di beni e servizi che potranno essere soddisfatti localmente, e creando così opportunità di lavoro e un circolo virtuoso di incremento della domanda di interventi sull’edilizia, sul commercio e sui servizi di base.

Ma cosa manca perché ciò accada? Come devono organizzarsi i nostri territori per risultare attraenti – per un periodo, per una seconda casa o addirittura per un trasferimento? Occorre mettere le basi per una conoscenza oggettiva, lontana dagli stereotipi e fondata sull’osservazione delle dinamiche in atto, in modo da rappresentare un supporto anche delle scelte future, che aiuti a individuarne le priorità all’interno di una visione organica complessiva. La necessaria gradualità dell’attuazione in tal senso non costituirà obiezione, se tutti gli atti contribuiranno a costruire l’obiettivo prefissato di accrescere l’attrattiva dei territori.

Occorre quindi capire meglio quali siano i bisogni prevalenti nei diversi ambiti di vita funzionali e verificare con parametri quantificabili la capacità di risposta del territorio in paragone con quella di altre realtà.

Una fase di pre-analisi individuerà i principali cluster percettivi della qualità della vita, definendo i principali parametri a essa correlati secondo uno schema di bisogni e risposte. Le informazioni così generate permetteranno ai territori partner di definire priorità di intervento e di azione per conformarsi sempre più alle aspettative dei potenziali visitatori di individuare gli elementi di forza di un’azione comunicativa da esercitare verso le grandi città circostanti

In termini operativi, i due aspetti sopra riportati rappresenteranno i pilastri principali del progetto, che prevede, essenzialmente, uno studio territoriale, che analizzi le preferenze e scomponga i fattori di percezione di qualità della vita di chi abita in una grande città (segnatamente Milano) e confronti i parametri individuati e i relativi valori con quanto registrabile sui territori. Da questa analisi emergerà quanto vicini i territori siano rispetto alle aspettative dei potenziali utenti e in quali ambiti essi dovranno quindi rafforzarsi.

I contenuti di tale analisi andranno a innervare gli elementi classici della comunicazione di territorio e offriranno elementi di grande impatto, da sovrapporre alle valenze paesaggistiche, culturali ed estetiche che saranno riprese nel progetto di promozione.

 

Il progetto “Dimore e borghi” trae fondamento dalla necessità di rileggere i territori della Lomellina, dell’Oltrepo Pavese e dell’Oltrepo Mantovano come luoghi ove sia possibile trascorrere periodi di vita in una condizione di maggior benessere, rispetto all’esperienza metropolitana, senza tuttavia rinunciare ai principali standard consolidati che descrivono la qualità della vita.

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